Newsletter di bastardidentro N° 3704 | 24 Maggio 2015

La luce si fece strada, furba e scaltra come l’acqua in un ruscello, passò attraverso piccoli spiragli tra le tende oscuranti. Il corpo era lì, esanime, sembrava il primo dei vampiri; quelle membra stanche e affaticate da secoli, sapevano nel profondo che l’irradiazione solare sarebbe stata come un marchio a fuoco sulla pelle. Ormai il giorno era nel pieno delle sue forze e da lì a poco le fiamme e l’arsura nella gola dell’essere si sarebbero trasformate in una sete infinita, senza tempo e senza domani. Minchia, certo che non le affronto per niente bene le sbornie dopo il sabato sera.

Anwar Maggi



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