Newsletter di bastardidentro N° 4461 | 11 Giu 2017

Vivere in città o in comuni più piccoli e a misura d'uomo? Questo è un dilemma per chi come me è figlio della cementificazione e dei grossi centri urbani. Un mio amico che si è trasferito da tempo in una stupenda isola tropicale una volta mi disse: « Qui mi affaccio dalla finestra e vedo bufali, palme e sole; nella provincia di Milano vedevo solo grigio, industrie e facce tristi ». Concordo con lui, eppure a me la città piace, mi fa apprezzare il mare, la montagna e se voglio andare a una mostra, cinema, negozio o libreria ci vado senza troppi problemi... eppure ci sono periodi dell'anno in cui mi sento soffocare come tutti e non per il caldo o per lo smog.

Anche il posto più bello del mondo può farti soffocare, perché in fondo ci si abitua a tutto e l'abitudine si trasforma presto in noia ed è lei che se non viene trasformata in lavoro, passione o dedizione per qualcosa porta alla pigrizia, che in un apparente stato di calma piatta a sua volta porta alla lenta morte delle intenzioni.

Non è il luogo che fa la tua vita, sei tu che determini il ruolo del luogo in base a ciò che vuoi dalla tua vita. Che poi è sempre il solito, non sono i luoghi che fanno le persone ma il contrario.

Anwar Maggi

 

 



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