Newsletter di bastardidentro N° 4550 | 08 Set 2017

Oggi parleremo di andrologia, nello specifico del temibile "dito nel culo", suona male lo so e probabilmente "dito nel sedere" sarebbe stata una scelta più oppurtuna per irrompere con eleganza nella vostra casella email. Ma pur prendendo come spunto la vignetta di oggi, il tema è davvero da "dito nel culo": tassazione in Italia dei big del web; sono anni che lo dico: il sistema attuale non è sostenibile ed è assurdo che nonostante tutto questi colossi continuino a pagare tutti insieme meno tassse di una media azienda italiana (fonte La Repubblica del 7 settembre 2017).

Concorrenza sleale, monopolio del mercato, servizi virtuali che tolgono quote alle aziende nostrane e quindi indirettamente agli introiti dello stato. In uno scenario sempre più preoccupante, questi imperi si evolvono come virus e non si accontentano delle loro aree ma cercano di invadere tutti i settori a discapito ovviamente dei grossi e piccoli editori che nulla possono e che vedono costantemente calare vendite, traffico e introiti in favore di un cartello che vende droga virtuale, questa volta non messicano per la gioia di Donald Trump, ma tutto californiano.

Va bene, non possiamo fermare tutto questo ma per il rispetto di ogni singolo cittadino italiano ed europeo è ora di esigere quello che non è stato versato in anni e di dare un segnale forte ai cittadini, dovrebbero esistere tutele serie per tutti noi, perché se a rubare è un disperato son tutti pronti a lanciare le pietre mentre se a farlo sono i sacri social del web allora è tutto regolare.

«Dottore sento un corpo estraneo nel sedere...», « Aspetti, sto verificando un secondo... ah! Nessun problema si trattava solo di un "Mi Piace" di Facebook... chissà come ci è finito lì!»

Anwar Maggi



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