Newsletter di bastardidentro N° 4583 | 11 Ott 2017

Oggi voglio scrivere una lettera al figlio che non ho.

Caro figlio mio, ti scrivo questa lettera perché voglio farti sapere che sei stato messo al mondo per cercare di migliorare tutta la merda che ci circonda e non per aggiungerne altra; non eri davvero necessario e forse, da un punto di vista più cinico ed ecologico, potrei dirti che dei tuoi 500 Kg di rifiuti all'anno il mondo poteva proprio farne a meno. Ma caro figlio mio, c'è un ma! Se non ti rivelerai come una piaga sociale e capirai qual è il tuo posto nel mondo, per il tuo bene e per quello degli altri, allora e solo allora potrò dire di aver fatto una cosa giusta nel partecipare al tuo concepimento.
Piccolo essere, qui non si pretende l'assoluta perfezione ma il minimo necessario nel comprendere che viviamo dentro una grande, gigantesca sfera che appartiene a tutti e dovrai dimostrarlo ogni giorno con i fatti e non con le parole.

Ora ti saluto sapendo che riesco a essere così duro solo perché non esisti, altrimenti sarei un debosciato schiavizzato come lo sono con il gatto.

Risposta del figlio immaginario: Pa', bella lì sei stato severo ma giusto! Anche se ho una domanda che mi assilla... chi minchia le manda ancora le lettere?.

(Equitalia per esempio?)

Anwar Maggi

 



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