Diario dell'apocalisse milanese, settimo giorno:
cammino per le strade quasi deserte della città, le persone finalmente si guardano in faccia ma hanno un enorme punto di domanda che lampeggia sulla testa. "Avrai mica anche tu il Coronavirus?" Questa la domanda che si legge nei piccoli colpi d'occhio. Quando ti schiarisci la voce ti senti sporco come un ladro colto in flagrante.
Provare a comprare qualsiasi tipo di detergente è diventata pura utopia. Mi sono tagliato un dito e ho cercato di acquistare del disinfettante, ma nulla. Niente Amuchina. Niente Napisan. Niente generici. Poi chiedo al commesso che mi fa notare che anche i detergenti intimi femminili sono esauriti. In mezzo a tutta questa follia penso alle radici, questo è l'unico modo per fare scelte giuste. Mi avvio verso il banco della frutta e afferro dei limoni. Bruciano ma disinfettano. Poi quando ne avrò l'occasione i restanti li infilerò su per il **** di quelli che hanno pensato di riempirsi la casa di detergente.
È nel momento del bisogno che si capisce chi si ha intorno.
Anwar Maggi
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