Newsletter di bastardidentro N° 6313 | 09 Apr 2020

Prima di iniziare: grazie a tutti quelli che ieri hanno replicato all'editoriale.

Viviamo una fiaba amara, non possiamo negarlo, ma in questa segregazione inizio a sentirmi a mio agio a casa, inizio ad avere una sorta di Sindrome di Stoccolma nei confronti della mia dimora, certo, non si tratta di un carnefice, è una cuccia, un luogo arcaico che va ben oltre la ragione. La tana. Il posto sicuro. 

Siamo in un mare di merda, ma contrastando le onde si rischia solo di affogare. Reinventiamoci, adeguiamoci e non abbassiamo la guardia.

Ogni "vabbuò" che diremo e penseremo sarà pericoloso: "Ma sì, vabbuò, lo abbraccio tanto che vuoi che succeda..." e BRAM! 

Amo l'Italia, anche quando mi fa incazzare e alla fine trovo che il "vabbuò", in certi casi, sia esattamente l'elasticità che ci rende più creativi di altri popoli. Ma non possiamo basarci sul "vabbuò" per tutto e purtroppo, questa volta, dobbiamo metterlo via.

E che sarà mai far sparire un "vabbuò", in fondo di "vabbuò" ne avremo altri quando sarà tutto finito.

Ditelo ai vostri amici e parenti. NO AI "VABBUÒ"! 

Anwar Maggi



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