Newsletter di bastardidentro N° 3993 | 05 Mar 2016

Non mi è mai piaciuta la gente che si autodefinisce «Io sono buono/a», «Io sono sincero/a», ecc; sarà che da un certo punto di vista mi fa tornare in mente The Club, un rutto di trasmissione televisiva sul canale All Music (RIP), in cui la disperazione umana trasudava da tutti i pori. 

«Ciao, mi chiamo Giorgio, ho 23 anni, sono simpatico, solare, estroso, coinvolgente, lungimirante e mi piacciono le donne con il seno grosso. Contattatemi perché sono uno che ci sa fare, anche a letto!».

Oddio, è anche vero che quella sottospecie di format televisivo aveva il fausto compito di far sentire migliore chiunque, cosa da non sottovalutare dal punto di vista della psicologia delle masse.

Ma torniamo un secondo a chi ha il vizio di imbrodarsi con aggettivi: magari è una mia sfiga personale ma tutte le persone oneste, buone, brave che ho conosciuto nella mia vita hanno sempre tentato di fottermi.

Non esistono buoni, brutti o cattivi a parole ma esistono i fatti, quelli valgono più di mille chiacchiere inutili.

Anwar Maggi



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