Corpo sciolto

E questo è l'inno di corpo sciolto
lo puo' cantare solo chi caca dimorto:
se vi stupite, la reazione e' strana,
perche' cacare soprattutto e' cosa umana.

Noi ci si svegliamo e dalla mattina
i' corpo sogna sulla latrina;
le membra riposano nì mezzo dell'orto:
perché questo è l'inno, è l'inno sì di corpo sciorto.

C' hanno detto vili, brutti schifosi,
ma son sortanto degli stitici gelosi;
ma il corpo e' lieto, lo sguardo e' puro:
noi siamo quelli che han cacato di sicuro.

Pulirsi il culo dà gioie infinite,
con foglie di zucca, di bietola o di vite;
quindi cacate, perche' e' dimostrato:
ci si pulisce il culo dopo aver cacato.

Evviva i cessi, sian benedetti;
evviva i bagni, le toilettes e i gabinetti;
evviva i campi da concimare;
viva la merda e chi ha voglia di cacare.

Il bello nostro e' che ci si incazza parecchio
ci si carma solo dopo avenne fatta un secchio;
la vogli'arreggere per una stagione
e con la merda poi fa' la rivoluzione.

Pieni di merda andremo a lavorare,
poi tutto a un tratto si fa quello che ci pare
e a chi ci dice "te fai qui codesto o quello"
gli cachiam'addosso e lo copriam fin' a i' cervello!

Cacone, merdone, stronzone, puzzone:
la merda che mi scappa si spappa su di te

di Anwar Maggi [24/01/2001]